Le pericolosità naturali sono pericolosità attribuibili a fenomeni naturali che comportano una significativa minaccia a persone, infrastrutture, beni economici e all’ambiente e possono dar luogo a catastrofi.
L’entità di una catastrofe non è interamente riconducibile ai soli fenomeni naturali. Le attività dell’uomo, infatti, possono amplificare o attenuare i rischi attraverso, ad esempio, il grado di consapevolezza sul dove e come gli insediamenti sono realizzati o sul come le risorse naturali vengono sfruttate. Le catastrofi sono, pertanto, eventi complessi e il problema della loro prevenzione e mitigazione può mostrare molteplici risvolti.
Le pericolosità naturali vengono solitamente catalogate sulla base delle loro cause e sono, pertanto, classificate in “Pericolosità geologiche” e “Pericolosità idro-meteorologiche”.
Le pericolosità geologiche sono causate da processi endogeni (eruzioni vulcaniche e terremoti) o esogeni (frane). Anche gli tsunami (maremoti) vengono inseriti all’interno di questa categoria, giacché sono provocati da terremoti sottomarini e da altri processi geologici.
Le pericolosità idro-meteorologiche sono, per la maggior parte, fenomeni collegati ad eventi meteorologici (come le alluvioni, siccità/desertificazione, valanghe, uragani/sovralzi di tempesta ed innalzamento del livello del mare).
È importante sottolineare come un tipo di pericolosità naturale possa innescare un altro tipo di pericolosità naturale (ad esempio una tempesta può causare un’alluvione, un terremoto può innescare maremoti o frane, un’eruzione vulcanica può causare incendi) o anche un’incidente tecnologico (ad esempio un maremoto può causare un incidente nucleare mentre un collasso di diga può causare un’alluvione).